IT-CPA-ST0177-0000001

Archivio di Paolo Betti e Lea Giaccaglia

1910 - 1971
con docc. dal 1866 e fino al 1988

16 buste (con all'interno 35 fascicoli)

Si compone della corrispondenza intercorsa tra Paolo Betti e Lea Giaccaglia, nonché tra questi ultimi e i loro famigliari e amici, a partire dal 1922, data di avvio dell'impegno di Paolo a servizio delle organizzazioni comuniste, e per tutto il successivo periodo di detenzione e di confino dei coniugi, fino alla morte di Lea avvenuta nel 1936.
Di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0177-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio di Paolo Betti e Lea Giaccaglia
Data 1910 - 1971
con docc. dal 1866 e fino al 1988
Consistenza 16 buste (con all'interno 35 fascicoli)
Soggetto conservatore Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Via Mentana 2, 40126 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Modalità di acquisizione L'archivio di Paolo Betti e Lea Giaccaglia è pervenuto alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna a seguito di tre distinte donazioni effettuate dagli eredi: nel 1996-1997 è stata donata la documentazione che costituisce il carteggio Betti - Giaccaglia; questa prima donazione è stata successivamente integrata, nell'ottobre 2007, con l'acquisizione delle riviste francesi e italiane in possesso di Lea Giaccaglia durante la detenzione nel carcere veneziano della Giudecca; infine, nell'ottobre 2012, sono stati donati i documenti di Paolo Betti, insieme a poche altre lettere indirizzate a Lea e a Paolo durante il periodo della carcerazione e del confino nonché alcune delle buste postali che erano state separate dalla relativa corrispondenza.

Contenuto

Si compone della corrispondenza intercorsa tra Paolo Betti e Lea Giaccaglia, nonché tra questi ultimi e i loro famigliari e amici, a partire dal 1922, data di avvio dell'impegno di Paolo a servizio delle organizzazioni comuniste, e per tutto il successivo periodo di detenzione e di confino dei coniugi, fino alla morte di Lea avvenuta nel 1936.
Di questo stesso periodo, oltre le lettere, si conservano inoltre:

- una miscellanea di atti giudiziari inerenti gli arresti subiti e le sanzioni inflitte ai due antifascisti bolognesi;
- un piccolo nucleo di materiale fotografico, formato dalle stampe inviate e ricevute dai coniugi unitamente alla corrispondenza;
- riviste francesi e italiane, recapitate a Lea Giaccaglia durante il periodo di detenzione nel carcere veneziano della Giudecca.

Alle unità archivistiche contenenti il carteggio e la residua documentazione, si affiancano le copie dei fascc. intestati a Paolo e Lea prodotti dalle autorità centrali di pubblica sicurezza che la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ha richiesto all'Archivio centrale dello Stato (Acs) al fine di integrare la documentazione originale e di redigere la biografia dei coniugi Betti - Giaccaglia.

Il complesso è infine costituito dalla documentazione più strettamente riconducibile all'attività svolta dal solo Paolo Betti, soprattutto a partire dalla caduta del fascismo e durante la guerra di liberazione, fino ai primi decenni del secondo dopoguerra, sia in qualità di membro del Comitato di liberazione nazionale Emilia Romagna (Clner) e della Federazione bolognese del Partito comunista italiano (Pci), che come attivista del Sindacato ferrovieri italiani (Sfi) e assessore provinciale all'Agricoltura.
Criteri di organizzazione Considerate le particolari modalità di acquisizione e le peculiari caratteristiche della documentazione, il fondo è stato articolato nelle seguenti serie:

- Carteggio Betti - Giaccaglia;
- Documenti di Paolo Betti.

La prima serie aggrega i fascc. contenenti le lettere, la miscellanea e le fotografie, donati nel 1996-1997 dagli eredi alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e descritti nell'inventario redatto da Simona Urso nel 1997, le riviste francesi e italiane donate dagli eredi alla Fondazione nel 2007, nonché i docc. acquisiti in copia dalla Fondazione presso l'Archivio centrale dello Stato (Acs) nel 1997.
Nel corso del presente intervento di ordinamento e descrizione l'inventario Urso è stato recuperato retrospettivamente e integrato con la schedatura della documentazione acquisita dalla Fondazione successivamente alla redazione dell'inventario ma riconducibile al medesimo contesto di produzione del carteggio Betti - Giaccaglia.
La seconda serie è invece costituita dai fascc. donati dagli eredi alla Fondazione nel 2012, singolarmente e analiticamente descritti nel corso del presente intervento e ordinati secondo un criterio puramente cronologico.

Per la numerazione dei fascc., così come per la numerazione delle bb. all'interno delle quali i fascc. sono stati condizionati, si è adottato il criterio della "serie chiusa", attribuendo dunque alle unità un numero di corda progressivo unico per tutto il fondo (da 1 a 35 per i fascc. e da 1 a 16 per le bb.).
Incrementi previsti Nessun incremento previsto.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Consultabilità Si ritiene che la documentazione sia soggetta ai limiti di consultabilità previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
Lingua Italiano, francese
Stato di conservazione buono

Note

Note redazionali Inventario a cura di Simona Urso e di Salvatore Alongi. In particolare a Simona Urso si deve l'inventariazione della serie "Carteggio Betti - Giaccaglia", condotta tra il 1997 e il 1998. A Salvatore Alongi si deve invece il recupero retrospettivo dell'inventario di Simona Urso e l'inventariazione della serie "Documenti di Paolo Betti", condotti nel 2016 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.