IT-CPA-ST0046-0006462

Questione dell'alternativa

1715 - 1773

1 busta (con all'interno 5 fascicoli, 2 volumi)

Si compone di documentazione relativa alla cosiddetta questione dell'alternativa, ovvero della pretesa alternanza nella carica di Ministro provinciale di un religioso della Romagna e di un religioso bolognese e per tale motivo, con lettera del 24 luglio 1771 la Sacra Congregazione della disciplina regolare imponeva al Capitolo provinciale di Bologna (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0046-0006462
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003.00005
Livello di descrizione serie
Denominazione Questione dell'alternativa
Data 1715 - 1773
Consistenza 1 busta (con all'interno 5 fascicoli, 2 volumi)

Contesto

Storia archivistica La documentazione era conservata nell'archivio del convento di Faenza, probabilmente perché durante la vicenda il Ministro provinciale risiedeva in quel convento.

Contenuto

Si compone di documentazione relativa alla cosiddetta questione dell'alternativa, ovvero della pretesa alternanza nella carica di Ministro provinciale di un religioso della Romagna e di un religioso bolognese e per tale motivo, con lettera del 24 luglio 1771 la Sacra Congregazione della disciplina regolare imponeva al Capitolo provinciale di Bologna l'elezione di un padre romagnolo nella carica di Ministro provinciale. La decisione seguiva l'accoglimento delle rimostranze dei padri della Romagna che lamentavano come nell'elezione del Ministro e del Definitorio provinciali e dei Guardiani si erano succeduti bolognesi e lombardi a pregiudizio dei romagnoli (le legazioni infatti erano a Bologna, Ferrara, Modena, Parma e Piacenza e Romagna), venendo così meno il principio della alternanza nell'elezione delle cariche. Il Capitolo provinciale - che si sarebbe dovuto tenere il 5 agosto, appena 10 giorni dopo la notifica - procedette, dunque, all'elezione di Ascanio di Imola, non prima di mettere a verbale le appellationes e le protestationes dei vocali, e riservandosi di ricorrere in appello. La vicenda che vede contrapporsi da una parte i Riformati bolognesi e lombardi e dall'altra i Riformati romagnoli della medesima Provincia religiosa per quasi due anni, si concluse il 9 luglio 1773 con il responso della Sacra Congregazione circa l'inesistenza dell'alternativa nel presente e nel futuro per l'elezione del Ministro e del Definitorio provinciale.
Si tratta, in particolare, della raccolta di documenti quali le testimonianze, le attestazioni e le ritrattazioni di religiosi intorno alla vicenda, di trascrizioni di lettere, decreti e rescritti della Curia generale e della S. Sede, di resoconti storici e, infine, di "memoriali" e "sommari", a stampa, prodotti dagli avvocati delle due parti da presentare alla S. Congregazione dei vescovi e regolari.
Criteri di organizzazione La documentazione reca titoli e segnature - in realtà predisposte ma mai compilate - afferenti all'archivio conventuale di Faenza; per tale ragione è stato deciso di conservare i fascicoli originali, e di conseguenza anche i titoli posti sopra di essi, all'interno dei quali era stata condizionata la documentazione.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note

Approfondimenti