IT-CPA-ST0143-0000367

"Bianchi Giuseppe, Campi Maria 1960-961. 1967 Govoni dottor 28/3/67 consegnato lucidi nuovo progetto ... "

14 febbraio 1962 - 12 ottobre 1966
con docc. dal 18 al 25 dic. 1939

fascicolo e rotolo

segnatura attuale Att. lib. prof. 184 (busta 19, fascicolo 181)

Contiene documentazione relativa al progetto di demolizione e ricostruzione di un'abitazione a Ferrara, in via Armari nn. 4, 6, 8, all'angolo con via Roversella 1, 3, 3a, per i coniugi Giuseppe Bianchi e Maria Campi, firmato dall'architetto Enrico Alessandri, stretto collaboratore di Savonuzzi sia all'interno dell'ufficio tecnico comunale dove lavorò (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0143-0000367
Identificativo gerarchico scheda 00001.00001.00205
Livello di descrizione unità archivistica
Titolo "Bianchi Giuseppe, Campi Maria 1960-961. 1967 Govoni dottor 28/3/67 consegnato lucidi nuovo progetto ... "
Data 14 febbraio 1962 - 12 ottobre 1966
con docc. dal 18 al 25 dic. 1939
Segnatura attuale Att. lib. prof. 184
Collocazione busta 19, fascicolo 181
Consistenza fascicolo e rotolo

Contesto

Contenuto

Contiene documentazione relativa al progetto di demolizione e ricostruzione di un'abitazione a Ferrara, in via Armari nn. 4, 6, 8, all'angolo con via Roversella 1, 3, 3a, per i coniugi Giuseppe Bianchi e Maria Campi, firmato dall'architetto Enrico Alessandri, stretto collaboratore di Savonuzzi sia all'interno dell'ufficio tecnico comunale dove lavorò per diversi anni come disegnatore, sia in qualità di libero professionista.
Con buona probabilità il progetto definitivo, pur essendo stato approvato dal Comune il 5 agosto 1963, non venne realizzato o quanto meno dovette subire ulteriori modifiche, come documentano le numerose richieste di rinnovo del permesso di costruzione avanzate tra il 1964 e il 1966, di cui rimangono le minute compilate dallo stesso Savonuzzi, ed il riferimento nel titolo del fasc. ad un "nuovo progetto con attico e uffici a piano terra e garage sotterraneo" datato 28 marzo 1967. L'esecuzione dell'opera, oltre che dalle mutevoli esigenze della committenza, fu rallentata dalla presenza nell'edificio preesistente di elementi architettonici di pregio, nello specifico cornicioni, databili al XV e XVI secolo, che fece sollevare voci contrarie alla demolizione e a cui, forse, si riferisce l'appunto di Savonuzzi del 13 settembre 1963 "dato a dottor Govoni lucido rilievo pubblicato su vite Del Pozzo". Quanto al ruolo dell'ingegnere Govoni, di cui pure si fa menzione nel titolo, si possono formulare diverse ipotesi, ugualmente valide ma tutte comunque da verificare. Infatti, Govoni, cui altre cc. del fondo (fascc. AR 4, 40; 5, 9) attribuiscono variamente la qualifica di geometra e ingegnere, può essere identificato sia con il 1° progettista incaricato, che avrebbe dunque subappaltato ad Alessandri il lavoro, oppure come responsabile del solo progetto di variante dell'edificio con attico.
Inoltre, sono presenti:
- nn. 5 disegni architettonici;
- nn. 2 schizzi di studio, disegni preparatori e studi preliminari.

Approfondimenti

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note

Approfondimenti