Riproduzione di un dipinto presumibilmente murario di ambito tibetano che rappresenta la ruota dell'esistenza secondo l'iconografia buddhista, altrimenti nota come bhavacakra. Una figura mostruosa interpretata come Māra o Yama mantiene una ruota (chakra) che incornicia una composizione su più livelli, in cui compaiono centralmente le raffigurazioni intese come simboli di ignoranza (maiale), desiderio o attaccamento (gallo) e rabbia (serpente), stati intesi come cause principali della produzione di karma, rappresentato nel secondo cerchio. La raffigurazione prosegue mostrando nel terzo cerchio i sei regni del samsāra e nel quarto è esemplificata la dottrina delle dodici relazioni causali che portano alla rinascita secondo la dottrina enunciata dal Buddha storico Siddhārta Gautama, nota come pratītyasamutpāda. Al di fuori della rappresentazione interna al chakra, ma a essa riferita, è la figura di Buddha che indica la luna.