IT-CPA-ST0099-0000001

Archivio dell'Ospedale psichiatrico provinciale Francesco Roncati

seconda metà secolo XIX (data attribuita) - 1980

412 buste, 3394 registri, 3 mazzi

L'archivio dell'Ospedale psichiatrico provinciale "Francesco Roncati" è costituito da 3809 unità archivistiche, nota 1:In realtà il fondo è molto più consistente, poiché comprende anche le cartelle cliniche, escluse dal presente inventario, in quanto queste, nell'ambito del progetto (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0099-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio dell'Ospedale psichiatrico provinciale Francesco Roncati
Data seconda metà secolo XIX (data attribuita) - 1980
Consistenza 412 buste, 3394 registri, 3 mazzi
Soggetto conservatore Istituzione Gian Franco Minguzzi
Via S. Isaia, 90 - 40123 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica Nell'aprile del 1980 l'archivio sanitario e amministrativo dell'Ospedale Roncati è stato scorporato dal patrimonio dei servizi psichiatrici provinciali nota 1:ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Verbali del Consiglio provinciale, 1980, seduta del 22 aprile, n. 472. e assegnato in dotazione al Centro studi e documentazione sulla storia della psichiatria e sull'emarginazione sociale (poi Istituzione "Gian Franco Minguzzi") della Provincia di Bologna. nota 2:Il Centro, che ha sede a Bologna in via S. Isaia 90, è stato istituito dal Consiglio provinciale nel 1980 e ha mutato denominazione nel 1988, quando lo stesso Consiglio ha intitolato l'ente a uno dei suoi fondatori e promotori. Tra le finalità previste nel proprio regolamento il Centro ha quelle di "raccogliere, ordinare, conservare e divulgare il materiale storico e documentario relativo all'emarginazione sociale e ai problemi di ordine socio-sanitario e assistenziale che coinvolgono soggetti interessati da percorsi di marginalità" (art. 3) e di gestire "un servizio di biblioteca aperta al pubblico per la raccolta, ordinamento e conservazione del materiale della biblioteca scientifica dell'ex Ospedale psichiatrico Roncati e di quello documentario relativo alla psichiatria" (art. 4). Proprietaria, invece, di questo materiale documentario è rimasta da allora l'Azienda Usl Città di Bologna (già Unità sanitaria locale n. 27), alla quale sono passate le competenze in materia di assistenza psichiatrica prima in carico alla Provincia.

Le operazioni di riordinamento e inventariazione dell'archivio sono state attuate negli anni 2002 e 2003, su incarico della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna nell'ambito del progetto nazionale "Carte da legare". Tali interventi non sono stati estesi alle cartelle cliniche, poiché oggetto di un'operazione di informatizzazione (tramite il software "ArcanaMente" e sempre nell'ambito del suddetto progetto), volta alla costituzione di un'apposita banca dati, quale strumento di ricerca scientifica e statistica.

Durante l'analisi del materiale non si è delineato, attraverso gli atti, alcun precedente intervento di risistemazione dell'archivio.

Contenuto

L'archivio dell'Ospedale psichiatrico provinciale "Francesco Roncati" è costituito da 3809 unità archivistiche, nota 1:In realtà il fondo è molto più consistente, poiché comprende anche le cartelle cliniche, escluse dal presente inventario, in quanto queste, nell'ambito del progetto nazionale "Carte da legare", sono oggetto di un'operazione di informatizzazione, volta alla costituzione di un'apposita banca dati, quale strumento di ricerca scientifica e statistica. che si estendono cronologicamente dalla seconda metà del sec. XIX al 1980, anno in cui, il 31 dicembre, cessò ogni funzione di ricovero dell'ospedale, ai sensi dell'art. 64 della legge n. 833/1978, ed ebbe luogo il passaggio della gestione dell'assistenza psichiatrica dall'Amministrazione provinciale all'Unità sanitaria locale n. 27 (poi Azienda Usl Città di Bologna).

Si tratta pertanto sostanzialmente dell'archivio del manicomio bolognese, costituitosi durante il lungo periodo di gestione dell'istituto da parte della Provincia di Bologna (1869-1980). Infatti solo un esiguo numero di unità archivistiche è riferibile ad anni precedenti, quando il manicomio era ancora gestito dal Corpo amministrativo centrale degli spedali.

Il fondo comprende sia serie documentarie relative all'attività amministrativo-gestionale dell'ospedale, sia serie riguardanti l'attività sanitaria dell'istituto, intendendo questa nell'accezione più ampia di ogni funzione espletata in rapporto al malato (presa in carico, assistenza, vigilanza, cura, ecc.) dal momento del suo ingresso in ospedale fino alla sua dimissione o morte.

Si fa presente che alcune serie afferenti all'ufficio economato e al servizio di cucina riguardano anche la Clinica delle malattie nervose e mentali nota 2:Con la convenzione stipulata il 28 ottobre 1910 fra lo Stato e gli enti locali e approvata nel 1911 (legge 9 aprile 1911, n. 335, per la sistemazione e l'ampliamento degli istituti scientifici dell'Università di Bologna) la Provincia si assunse l'obbligo di costruire a porta Saragozza, in adiacenza all'Ospedale Roncati, quale suo contributo all'incremento degli istituti universitari, un apposito fabbricato per la Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università di Bologna. Nel 1914 si iniziò così la costruzione dell'edificio, adattando il fabbricato dell'ex chiesa dei Sabbatini, in via della Rondine, acquistato dalla Provincia nel 1911 (ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Verbali del Consiglio provinciale, 1911, seduta del 6 dicembre, oggetto 29). Ai servizi generali (cucina, guardaroba, ecc.) e al personale della clinica avrebbe provveduto l'annesso manicomio, da cui la clinica traeva i malati mentali necessari all'insegnamento. Il 1° luglio 1961 avvenne il passaggio della gestione della clinica dalla Provincia al consorzio, costituitosi l'anno precedente tra Università, Provincia e Amministrazione degli ospedali di Bologna (d.p.r. 21 luglio 1960, n. 998). Anche in seguito a ciò continuò l'erogazione alla clinica, da parte dell'Ospedale Roncati, dei servizi di economato, guardaroba, lavanderia e cucina. e il Centro diagnostico neuropsichiatrico, nota 3:Nel 1957 presso l'Ospedale psichiatrico Roncati venne istituito il "reparto aperto" (ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Verbali del Consiglio provinciale, 1957, seduta del 9 dicembre, oggetto 37), destinato al ricovero di malati mentali iniziali. Tale reparto assunse la denominazione di Centro diagnostico neuropsichiatrico provinciale (Cdn) ed ebbe la sua sede in due palazzine, una in viale Pepoli, l'altra presso villa Olimpia, in via Angelo custode. Il Cdn aveva il compito di ricoverare per gli accertamenti diagnostici e le opportune terapie quei malati neuropsichici che non potevano essere curati convenientemente in ambiente extraospedaliero e per i quali non sussistevano gli estremi per il ricovero a carattere coattivo in ospedale psichiatrico. L'economato e i servizi generali (cucina, guardaroba, ecc.) del Roncati fornivano quanto necessario all'attività di tale struttura. dal momento che questi due istituti, per tali servizi, si avvalevano di quelli dell'Ospedale Roncati.
Criteri di organizzazione All'inizio del lavoro di riordinamento del fondo la documentazione si trovava dislocata in parte nella soffitta dell'ex ospedale, posto in via S. Isaia 90, e in parte in altri locali dello stesso edificio che, in seguito alla chiusura del manicomio, avevano mutato la loro destinazione d'uso (biblioteca dell'Istituzione Minguzzi, una stanza adiacente tale biblioteca, un soppalco sovrastante l'ufficio economato dell'Azienda Usl). Il materiale collocato presso la biblioteca risultava essere il meglio conservato, poiché disposto ordinatamente su scaffalature all'interno di buste; diversa si presentava invece la condizione in cui versava la documentazione posta negli altri locali. Nella soffitta infatti le carte in parte giacevano sul pavimento prive di alcun condizionamento, in parte erano ammucchiate senza alcun criterio in scatoloni, in parte erano accatastate alla rinfusa in armadi. La mancanza di vetri alle finestre aveva inoltre consentito agli uccelli di imbrattare la documentazione. Il materiale collocato presso il locale attiguo alla biblioteca, benché in buono stato di conservazione, si trovava ammucchiato senza alcun ordine e privo di condizionamento, mentre quello rinvenuto nel soppalco dell'ufficio economato dell'Azienda Usl risultava in parte all'interno di buste disposte alla rinfusa su scaffalature e in armadi, in parte ammucchiato a terra o ammassato in sacchi.
Di fronte a questo stato di cose si è reso indispensabile sottoporre a disinfestazione il materiale conservato presso la soffitta, prima di trasferirlo nel locale a pianterreno dell'ex ospedale, individuato quale luogo di lavoro, locale nel quale sono stati fatti confluire anche i nuclei documentari via via rinvenuti negli ambienti suddetti.
Il riordinamento del fondo è stato preceduto da una ricognizione generale di tutta la documentazione, intervento reso indispensabile dallo stato caotico in cui gran parte del materiale versava, con serie archivistiche smembrate e unità tra loro mischiate.
La ricognizione ha portato alla redazione di un "elenco di consistenza", in cui le unità archivistiche via via rilevate sono state accorpate, ricostituendo così virtualmente le serie documentarie relative ai diversi uffici e reparti dell'ospedale.
Da questa prima ricognizione è apparso evidente che una consistente quantità di documentazione è andata perduta, presumibilmente in seguito a scarti non autorizzati e a dispersioni causate dall'incuria con cui gran parte del materiale è stato finora tenuto. Numerose sono infatti le serie documentarie che presentano lacune più o meno vistose o che lasciano presumere di essersi originariamente estese più addietro nel tempo, di quanto attualmente appaia.
Sulla base dell'"elenco di consistenza" suddetto si è potuto poi procedere all'accorpamento effettivo delle unità afferenti a ciascuna serie, nonché al riordinamento delle stesse. Durante quest'ultima operazione si è sempre cercato di individuare e rispettare l'organizzazione conferita alle carte originariamente e di ricollocare al loro posto i documenti trovati in disordine.
In questa fase si è proceduto anche a selezionare il materiale passibile di eliminazione, perché ritenuto non più utile a fini storico-amministrativi; tale materiale è stato poi scartato su autorizzazione della Soprintendenza archivistica. nota 1:Gli elenchi della documentazione scartata sono consultabili presso la Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna e presso l'Istituzione Minguzzi.
In seguito al riordinamento l'archivio si presenta strutturato in otto sezioni:
- Direzione sanitaria - Segreteria
- Direzione sanitaria - Ripartizione personale
- Economato
- Magazzino e dispensa
- Cucina
- Guardaroba
- Assistenza e cura
- Servizio sociale
Di queste sezioni le prime sei sono costituite da serie documentarie afferenti agli uffici e ai servizi interni dell'ospedale e attestano dunque l'attività amministrativo-gestionale dell'istituto, mentre le ultime due, riunendo serie prodotte a seguito delle varie mansioni espletate nei confronti del malato (presa in carico, assistenza, vigilanza, cura, ecc.) dal suo ingresso in ospedale fino alla sua dimissione o morte, testimoniano l'attività sanitaria dell'ente nell'accezione più ampia.
Si fa presente che per quanto concerne la documentazione relativa alle attività di reparto, presente nella sezione "Assistenza e cura", in sede di riordino si è rispettata la distinzione tra il materiale prodotto nei reparti maschili dell'ospedale e quello proprio dei reparti femminili, mantenendo due serie distinte per ogni tipologia documentaria (es.: "Somministrazione di medicinali. Reparti maschili" e "Somministrazione di medicinali. Reparti femminili"). Allo stesso modo è stata rispettata la distinzione della documentazione riguardante i singoli reparti - ora maschili, ora femminili - costituendo, all'interno della medesima serie, tante sottoserie quanti sono i reparti interessati: ovviamente ciò è stato fatto per tutte le serie in cui è stato possibile attribuire con certezza la documentazione ai singoli reparti. Nei rari casi in cui in una data serie tale attribuzione non sia stata possibile per tutte le unità, la documentazione è stata posta in ordine cronologico.
Il riordinamento è stato seguito dall'inventariazione sommaria di ciascuna unità archivistica (busta, registro, mazzo, ecc.). Per quanto concerne i registri, in inventario se ne è riportata la consistenza solo se in presenza di cartulazione originaria.
Al termine di queste operazioni, che hanno compreso anche il condizionamento del materiale rinvenuto privo di contenitore, l'archivio è stato sistemato in armadi idonei, collocati parte nel locale a pianterreno, in cui si sono svolti i lavori, parte in una stanza dell'Istituzione Minguzzi al primo piano dell'edificio.

Fonti e risorse collegate

  • Per ricostruire l'attività amministrativa e sanitaria dell'Ospedale psichiatrico Francesco Roncati, non si può prescindere dal consultare l'archivio dell'Amministrazione provinciale di Bologna, che integra e completa la documentazione propria del manicomio. Infatti le decisioni riguardanti il manicomio erano prese dagli organi deliberanti provinciali e i bilanci dell'ospedale psichiatrico rientravano nel bilancio della Provincia, dalla quale era assunto e gestito il personale ospedaliero. Presso l'archivio provinciale è così presente una mole consistente di documentazione, prodotta e ricevuta dalla Provincia nella gestione del manicomio, tra cui è rintracciabile gran parte degli atti originali prodotti dall'ospedale, per rendere conto all'Amministrazione provinciale del proprio operato.
    In particolare tale materiale è rintracciabile nelle seguenti serie dell'archivio della Provincia di Bologna:
    - "Verbali del Consiglio provinciale" e "Verbali della Deputazione provinciale (poi Rettorato, poi Giunta provinciale)", 1832-1980: sono presenti gli atti deliberativi adottati dagli organi provinciali riguardo il manicomio.
    - "Contabilità mentecatti", 1866-1891: serie nella quale è riunita documentazione che dopo il 1891 troverà posto nella serie "Carteggio e atti classificati". Per gli anni 1866-1868 si tratta di documentazione riguardante soprattutto ammissioni e dimissioni di infermi - e relative spedalità - nel e dal manicomio di S. Orsola, quindi, dal settembre 1867, nel e dal manicomio delle Salesiane, in via S. Isaia, 90. E' documentazione inviata dal Corpo amministrativo centrale degli spedali alla Deputazione provinciale che per legge doveva provvedere alla "competenza passiva delle dozzene" dei ricoverati. Dal 1869 si tratta invece di documentazione del manicomio provinciale.
    - "Contabilità mentecatti", 1866-1891, tit. 1, rub. 1: documentazione riguardante il personale del manicomio.
    - "Contabilità mentecatti", 1866-1891, tit. 1, rub. 2: ammissioni di malati al manicomio e relative spedalità.
    - "Contabilità mentecatti", 1866-1891, tit. 1, rub. 3: dimissioni di malati dal manicomio; movimento infermi.
    - "Contabilità mentecatti", 1866-1891, tit. 1, rub. 4: preventivi.
    - "Contabilità mentecatti", 1866-1891, tit. 1, rub. 5: spese e rendite del manicomio (mandati di pagamento - dagli anni '80 -, fatture del manicomio per provviste e forniture varie, rendiconti dozzine, ruoli degli stipendi pagati agli inservienti, ecc.).
    - "Carteggio e atti classificati", 1892-1980, tit. I: manutenzione edifici; sistemazione dei padiglioni (preventivi, fatture, progetti, computi metrici estimativi dell'ufficio tecnico provinciale, ecc.).
    - "Carteggio e atti classificati", 1892-1980, tit. 3, rub. 2: bollettari di cassa (entrate) del manicomio inviati all'economo provinciale; bilanci preventivi
    e conti consuntivi del manicomio compresi nei bilanci preventivi e nei conti consuntivi della Provincia.
    - "Carteggio e atti classificati", 1892-1980, tit. 3, rub. 3: tra i mandati di pagamento della Provincia sono presenti anche quelli emessi per il manicomio (per il periodo precedente quelli del manicomio sono nella serie "Contabilità mentecatti").
    - "Carteggio e atti classificati", 1892-1980, tit. 6, rub. 1: documentazione relativa al personale in servizio al manicomio (stipendi, salari, compensi, assunzioni, concorsi, ecc.).
    - "Carteggio e atti classificati", 1866-1891, tit. 7, rub. 4: spese per la manutenzione e la sistemazione dell'edificio; progetti di interventi sull'edificio; ammissioni di mentecatti al manicomio e relative spedalità.
    - "Carteggio e atti classificati", 1892-1980, tit. 7 rub. 4: movimento infermi, ossia resoconti del movimento nominativo degli alienati trasmessi ogni decade dal direttore del manicomio; contratti d'appalto per forniture varie al manicomio; fatture e richieste del manicomio relative alla fornitura di medicinali; inventari degli effetti di guardaroba del manicomio; elenchi di scarti di guardaroba; fatture del manicomio per forniture a contratto; rendiconti bimestrali di riscossioni effettuate dall'economo del manicomio per dozzine, contributi e proventi vari (vendita di legna, ossa, rottami, ecc.); fatture del manicomio per provviste in economia; note mensili dei compensi pagati agli infermi lavoranti; fatture del manicomio per forniture di commestibili, combustibili e vestiario; prospetti del consumo dei commestibili e di altri generi con relative rimanenze; ammissioni (l'avviso di ammissione corredato della copia conforme dell'ordinanza di ricovero provvisorio e dei documenti originali che all'ordinanza stessa fossero uniti, riguardanti lo stato civile - notizie anagrafiche - e la condizione economica dell'infermo e dei suoi congiunti - situazione di famiglia - nonché altre certificazioni utili a calcolare la spedalità) e dimissioni di malati; documentazione riguardante le spedalità dovute per degenza nel manicomio.
    Presso l'archivio provinciale sono inoltre conservati i seguenti registri, redatti dalla Provincia nella gestione del manicomio:
    - "Indice dell'archivio dei mentecatti [nomi e data di ammissione]", 1866-1880, segnato 11.1
    - "Indice dell'archivio dei mentecatti [nomi e data di ammissione]", 1881-1884, segnato 11.2
    - "Registro dei mentecatti curati nel manicomio provinciale di Bologna", 1869-1872, segnato 11.3
    - "Registro dei mentecatti curati nel manicomio provinciale di Bologna", 1873-1876, segnato 11.4
    - "Registro dei mentecatti curati nel manicomio provinciale di Bologna", 1877-1880, segnato 11.5
    - "Indici dei registri dei mentecatti curati nell'ospedale di S. Orsola e nel manicomio provinciale di Bologna", 1866-1880, segnato 11.6
    - "Registro dei mentecatti curati nell'ospedale di S. Orsola a carico della Provincia di Bologna", 1866-1868, segnato 11.7
    - "Libro dei debitori verso l'azienda provinciale in conto dozzine pel mantenimento e cura di mentecatti nel manicomio di Bologna", 1866-1870, segnato 11.8
    - "Libro dei debitori verso l'azienda provinciale in conto dozzine pel mantenimento e cura di mentecatti nel manicomio di Bologna", 1873-1876, segnato 11.9
    - "Libro dei debitori verso l'azienda provinciale in conto dozzine pel mantenimento e cura di mentecatti nel manicomio di Bologna", 1877-1878, segnato 11.10
    - "Manicomio di Bologna. Debitori per dozzine", 1893-1894, segnato 11.11
    - "Manicomio di Bologna. Debitori per dozzine", 1895-1896, segnato 11.12
    - Mastro, 1881-1883, privo di segnatura
    - Mastro, 1884-1885, segnato 11.13
    - Mastro, 1886-1887, segnato 11.14
    - "Azienda manicomio. Libro mastro", 1888-1889, segnato 11.15
    - "Azienda manicomio. Libro mastro", 1890-1891, segnato 11.16
    - "Manicomio. Conto delle spese", 1892-1893, segnato 11.17
    - "Azienda manicomio. Registro dei mandati emessi", 1881-1890, segnato 11.18

Condizioni d’uso

Consultabilità In base alla normativa vigente non tutta la documentazione del fondo è liberamente consultabile. Una parte consistente dell'archivio è infatti costituita da documenti, che, contenendo dati idonei a rivelare lo stato di salute di persone, diventano consultabili solo dopo settant'anni dalla loro data.

Note

Note redazionali Inventario a cura di Aurelia Casagrande redatto tra il 2002 e il 2003 su incarico della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna nell'ambito del progetto nazionale "Carte da legare". Riversato in xDams nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.