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Addomesticamento dell'elefante Nālagiri

Gerarchia:

Raccolta fotografica di Francesco Lorenzo Pullé e del Museo Indiano di Bologna » Fotografie dei reperti conservati presso il Lahore Central Museum » Addomesticamento dell'elefante Nālagiri

Denominazione:

Addomesticamento dell'elefante Nālagiri

Note al titolo:

del catalogatore

Data:

[1902 - 1903]

Note alla data:

riferimenti biografici

Tipologia:

documento fotografico o iconografico

Tipologia documento:

positivo

Tipologia di media:

documento fotografico

Consistenza:

1 positivo

Segnatura:

scatola 9, n. FLP.387

Altre segnature:

  • 00001.00003.00079

Descrizione del soggetto:

Rilievo molto frammentato in cui centralmente si distingue il profilo destro di un elefante mentre esce dalla portale di un palazzo o dalla porta di accesso di una città, per come sono interpretate convenzionalmente le rappresentazioni di porte; davanti a lui una figura umana molto lacunosa, presumibilmente in piedi e con la mano allungata verso il capo dell'elefante. Le due figure sono sovrastate dai resti di una decorazione a fila di denti di sega. Alle spalle dell'animale, entro una cornice rettangolare, si distingue una figura maschile nuda, in piedi sopra un vaso di forma globulare, caviglie e polsi ornati da bracciali, di cui rimangono visibili il tronco, gli arti inferiori e le braccia, con le mani giunte in un gesto di devozione e indirizzate verso sinistra. Sopra la cornice a denti di sega si legge il numero "239" e, sulla base del rilievo, il numero "0 205".

Dimensioni:

10x15 cm, orizzontale

Stato di conservazione:

discreto

Note allo stato di conservazione:

Sbiadimento, abrasioni, macchie (stampa); sgualciture, abrasioni, macchie, foxing, alterazione del colore, lieve deformazione (supporto secondario).

Note storico critiche:

Autore delle fotografie:
fotografo non identificato, fotografo principale

L'episodio rappresentato nel rilievo si riconosce come l'addomesticamento dell'elefante Nālagiri che, lasciato libero per le strade di Rājagriha, capitale del regno del Magadha, su ordine di Devadatta, cugino di Gautama Buddha e invidioso della sua fama, allo scopo di eliminare quest'ultimo, che al contrario dimostrò al popolo della città le sue doti calmando l'animale inferocito prima che con la sua zampa calpestasse un neonato.
Il rilievo riporta il numero di registro "239", attribuitogli presso il museo di Lahore.
Le note presenti nella scheda della fotografia con lo stesso soggetto presente nella collezione dell'American Institute of Indian Studies (vedi BSE) puntualizzano che il reperto è oggi conservato nel museo di Chandigarh (anche Errington 1987: 459), pur non precisando l'area di scavo da cui proviene.

Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 319.

Descrizione estrinseca:

singola foto
La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 12x17 cm.
Sul recto della stampa è presente il numero "239" ms. sul reperto e il numero "0 205" ms. a caratteri fotografici, mentre sul verso del cartoncino di supporto è presente l'iscrizione ms. "319 Coll. Pullé".
La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone IV: Ghandara - Chandigharh".
Materia e tecnica: gelatina bromuro d'argento/carta

La documentazione è conservata da:


Persone:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 04-04-2017 - 22/01/2018

Bibliografia:

  • E. Errington, The Western Discovery of the Art of Gandhāra and the finds of Jamālgarhī, , 1987. Tesi di dottorato, School of Oriental and African Studies
  • American Institute of Indian Studies, http://dsal.uchicago.edu/images/aiis/aiis_search.html?depth=Get+Details&id=52142.

CPA-FT0073-0000374-0001

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