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Adorazione della ciotola per le elemosine

Gerarchia:

Raccolta fotografica di Francesco Lorenzo Pullé e del Museo Indiano di Bologna » Fotografie dei reperti conservati presso il Lahore Central Museum » Adorazione della ciotola per le elemosine

Denominazione:

Adorazione della ciotola per le elemosine

Note al titolo:

del catalogatore

Data:

[1902 - 1903]

Note alla data:

riferimenti biografici

Tipologia:

documento fotografico o iconografico

Tipologia documento:

positivo

Tipologia di media:

documento fotografico

Consistenza:

1 positivo

Segnatura:

scatola 13, n. FLP.599

Altre segnature:

  • 00001.00003.00291

Descrizione del soggetto:

Scena incorniciata ai lati da due pilastri di tipo gandhārico-corinzio con capitello non figurato, in cui compare al centro una ciotola emisferica con un breve orlo superiore, riconoscibile come la ciotola per le elemosine usata dai monaci, posta su un trono, ai cui lati compaiono due figure umane inginocchiate e con le mani giunte in preghiera. In basso, in corrispondenza del margine inferiore della fascia figurata si legge il numero "808".

Dimensioni:

10x14 cm, orizzontale

Stato di conservazione:

discreto

Note allo stato di conservazione:

Sbiadimento, abrasioni, macchie (stampa); sgualciture, abrasioni, macchie, foxing, alterazione del colore, lieve deformazione (supporto secondario).

Note storico critiche:

Autore delle fotografie:
fotografo non identificato, fotografo principale

Il rilievo, registrato con il numero 808 presso il museo di Lahore, dove è attualmente conservato, presenta oggi un differente codice di riconoscimento, "G 123" (Errington 1987: 469).
Non è noto lo scavo da cui è stato prelevato prima di entrare a far parte della collezione.
Il tema della raffigurazione, in cui la ciotola appare di dimensioni sproporzionate rispetto agli altri elementi presenti nella scena, si ritrova spesso in corrispondenza del piedistallo di statue che rappresentano Buddha o Bodhisattva, ed è stato riconosciuto da Alfred Foucher nel suo L'Art gréco-bouddhique du Gandhāra (1905: 419-20), grazie al confronto con gli scritti dei pellegrini cinesi Faxian (337 - c. 422) e Xuanzang (602-664), che testimoniano la ritualità associata alla ciotola delle elemosine nell'area dell'antica Peshawar (Pakistan), nota al tempo con il toponimo di Purushapura.

Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 286.

Descrizione estrinseca:

singola foto
La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 12x17 cm.
Sul recto della stampa è presente il numero "808" ms. sul reperto e ms. ms. a caratteri fotografici, mentre sul verso del cartoncino di supporto è presente l'iscrizione ms. "286 Coll. Pullé".
La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone IV: Ghandara - Chandigharh".
Materia e tecnica: gelatina bromuro d'argento/carta

La documentazione è conservata da:


Persone:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 04-04-2017 - 22/01/2018

Bibliografia:

  • A. Foucher, L'Art gréco-bouddhique du Gandhāra, Paris: Imprimerie Nationale, 1905.
  • E. Errington, The Western discovery of the Art of Gandhāra and the Finds of Jamālgarhī, , 1987. Tesi di dottorato, School of Oriental and African Studies

CPA-FT0073-0000346-0001

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