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IT-CPA-ST0064-0000622
Corrispondenza di Giulio Supino inerente l'Istituto
aprile 1963 (data attribuita) - 30 novembre 1988
fascicolo di 31 documenti
segnatura attuale 1 (busta 5, fascicolo 1)
Il fascicolo contiene docc. non precisamente collegati alla corrispondenza protocollata dall'Istituto, ma comunque strettamente connessi alla vita amministrativa dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna (Isrebo) e pervenuti accorpati al resto della serie. Si è deciso di mantenere il legame (…) ➔
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Identificazione
Identificativo scheda | IT-CPA-ST0064-0000622 |
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Identificativo gerarchico scheda | 00001.00001.00005.00001 |
Livello di descrizione | unità archivistica |
Titolo | Corrispondenza di Giulio Supino inerente l'Istituto |
Data | aprile 1963 (data attribuita) - 30 novembre 1988 |
Segnatura attuale | 1 |
Collocazione | busta 5, fascicolo 1 |
Consistenza | fascicolo di 31 documenti |
Contesto
Contenuto
Il fascicolo contiene docc. non precisamente collegati alla corrispondenza protocollata dall'Istituto, ma comunque strettamente connessi alla vita amministrativa dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna (Isrebo) e pervenuti accorpati al resto della serie. Si è deciso di mantenere il legame anche nel presente inventario. Tale legami, infatti, è ribadito dalla funzione ufficiale sostenuta in seno all'allora Istituto storico provinciale della Resistenza da parte di Giulio Supino, il quale fu, dal 25 marzo 1966 al 19 novembre 1977, primo presidente (nonchè socio fondatore) dell'associazione. Supino, nato a Firenze l'8 ottobre 1898 e morto a Bologna il 5 luglio 1978, fu personalità eminente del panorama politico, culturale e sociale sia della capoluogo toscano in cui nacque, sia del capoluogo emiliano-romagnolo in cui venne a stabilrsi fin da giovane: eroe militare durante il primo conflitto mondiale, ingegnere, docente presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli studi di Bologna, in quanto professore ebreo venne accademicamente epurato dal fascismo. In conseguenza di ciò, divenne poi celebre membro del Partito d'azione (Pda) e insigne partigiano. Tornato alla vita civile, non abbandonò mai il suo ruolo di testimone vivente degli orrori del Ventennio. |