IT-CPA-SP00001-0000137

Consorzio di bonifica Cavamento Palata

(ente funzionale territoriale)

06 maggio 1806 - 5 settembre 1963

Il Consorzio prende il nome dal canale Cavamento che fu scavato nel 1487 grazie ad un trattato stipulato fra Giovanni II Bentivoglio, signore di Bologna, ed Ercole I d'Este, duca di Ferrara, ma l'origine dell'ente è da far risalire all'età napoleonica.
Con il decreto reale del 6 maggio 1806 Napoleone creò nel territorio bolognese sei circondari di scolo con il compito di occuparsi della manutenzione di tutti gli scoli compresi nel proprio comprensorio: tra questi (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000137
Tipologia ente
Qualifica

ente funzionale territoriale (1806 - 1963)

Denominazioni

Consorzio di bonifica Cavamento Palata (date d’uso della denominazione: 1933 - 1963)

Congregazione consorziale di scolo del Primo circondario Cavamento Palata (date d’uso della denominazione: 1821 - 1933)

Primo circondario Cavamento Palata (date d’uso della denominazione: 1806 - 1820)

Date di esistenza 06 maggio 1806 - 5 settembre 1963

Descrizione

Storia
Il Consorzio prende il nome dal canale Cavamento che fu scavato nel 1487 grazie ad un trattato stipulato fra Giovanni II Bentivoglio, signore di Bologna, ed Ercole I d'Este, duca di Ferrara, ma l'origine dell'ente è da far risalire all'età napoleonica.
Con il decreto reale del 6 maggio 1806 Napoleone creò nel territorio bolognese sei circondari di scolo con il compito di occuparsi della manutenzione di tutti gli scoli compresi nel proprio comprensorio: tra questi fu istituito anche il 1° Circondario Cavamento Palata, con competenze fra il fiume Panaro e il torrente Samoggia.
Dopo la Restaurazione, il Governo pontificio, con il "Regolamento sui lavori pubblici di acque e strade" del 23 ottobre 1817, mantenne quasi inalterata l'organizzazione stabilita precedentemente, cambiando denominazione dei circondari in "Congregazioni consorziali" e istituendone una in più.
La Congregazione consorziale di scolo del I circondario Cavamento Palata iniziò ufficialmente la propria attività il 1° gennaio 1821.
Le sette congregazioni consorziali bolognesi operarono per tutto il corso dell'800, avendo in comune un'unica sede, a Bologna, e il personale amministrativo, pur mantenendo funzioni e competenze distinte.
Nel 1882 la legge Baccarini (25 giugno 1882, n. 869) distinse due categorie di bonifica: la prima comprendeva opere volte al miglioramento igienico, la seconda concerneva opere nelle quali a un grande miglioramento dal punto di vista agricolo si trovava ad essere associato un rilevante vantaggio igienico.
Nel 1901, con il regio decreto del 31 marzo n. 134, i territori del bacino bolognese della bonifica di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese, appartenenti al Cavamento Palata, vennero classificati di prima categoria.
Il 30 settembre del 1916 l'Assemblea generale del Cavamento Palata si riunì affinché il Consorzio assumesse le funzioni di Consorzio speciale per la bonificazione del bacino bolognese dell'opera classificata in prima categoria con il titolo di "Bonifica dei terreni paludosi di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese". Le opere iniziate dal Consorzio dovevano essere ultimate non oltre dieci anni dal giorno della notifica del decreto.
Fu il decreto ministeriale del 24 aprile 1919 a concedere al Consorzio del primo circondario Cavamento Palata l'esecuzione delle opere di bonifica del territorio di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese.
Nel decennio successivo il Consorzio si occupò dell'esecuzione delle grandi opere che trasformarono la bassa pianura bolognese.
Successivamente, ai sensi del r.d. 13 febbraio 1933 n. 215, l'ente divenne consorzio di bonifica di seconda categoria, quale concessionario delle opere di bonifica del bacino bolognese del territorio di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese (art. 1 dello statuto approvato nel 1952).
Nel 1963 venne istituito, con d.p.r. del 5 settembre, il Consorzio di bonifica Palata Reno attraverso la fusione del Consorzio di bonifica Cavamento Palata e del Consorzio di bonifica Reno Samoggia.
Luoghi

Bologna (sede, 1806 - 1963)

Bologna (ambito di competenza, 1806 - 1963)

Funzioni e attività Ente pubblico che coordina interventi pubblici e controlla l'attività dei privati sulla bonifica del territorio di competenza.

Obiettivi e competenze secondo lo statuto del 1919:

- conservare, mantenere e riformare gli scoli, gli argini e i manufatti consorziali affidati alla sua giurisdizione;

- opere di bonifica del comprensorio bolognese costituito dalla maggior parte del territorio di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese;

- per l'adempimento delle funzioni il consorzio è autorizzato a rendersi concessionario dallo Stato dell'esecuzione delle opere di bonifica del proprio comprensorio a norma di legge.

Con lo statuto del 1952 gli scopi dell'ente continuano ad essere i medesimi:

- opere di bonifica del territorio di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese nonché le opere complementari ed accessorie che risultassero necessarie;

- conservazione, esercizio e perfezionamento delle opere consorziali, delle opere statali di bonifica ultimate, ed anche delle opere idrauliche di interesse particolare affidate alla sua giurisdizione;

- studio e attuazione di ogni altra opera ritenuta utile e necessaria al comprensorio, nell'ambito e secondo i fini delle vigenti norme sulle opere idrauliche di sua pertinenza, sulla bonifica e sulla trasformazione fondiaria.
Quadro giuridico-normativo - d.r. del 6 maggio 1806, relativo alla creazione nel territorio bolognese di sei circondari di scolo;

- "Motu proprio" del 23 ottobre 1817 ("Regolamento sui lavori pubblici di acque e strade");

- legge 25 giugno 1882, n. 869, relativa alla distinzione di due categorie di bonifica;

- r.d. del 31 marzo 1901, n. 134, relativo alla classificazione di prima categoria dei territori del bacino bolognese appartenenti al Cavamento Palata;

- decreto del Ministero dei lavori pubblici 24 aprile 1919, n. 1807, relativo alla concessione di esecuzione di opere di bonifica;

- r.d. del 6 dicembre 1929, relativo alla soppressione delle congregazioni consorziali;

- r.d. del 13 febbraio 1933, n. 215, per il quale l'ente divenne consorzio di bonifica di seconda categoria, quale concessionario delle opere di Bonifica del bacino bolognese del territorio di Crevalcore, San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese;

- d.p.r del 5 settembre 1963, n. 2140, relativo alla istituzione del Consorzio di bonifica Palata Reno attraverso la fusione del Consorzio di bonifica Cavamento Palata e del Consorzio di bonifica Reno Samoggia.
Organizzazione interna Il Consorzio era retto e amministrato da:

- Assemblea generale dei consorziati;
- Consiglio dei delegati;
- Deputazione amministrativa;
- Presidente.

L'Assemblea generale era composta da tutte le ditte consorziate in base alla loro contribuenza complessiva per l'Azienda bonifica, per l'Azienda manutenzione nonché per i campioni separati relativi ad opere di interesse particolare di giurisdizione del Consorzio. L'Assemblea si riuniva in via ordinaria ogni cinque anni nel mese di maggio e in via straordinaria quando il Consiglio dei delegati lo ritenesse opportuno, ovvero quando ne fosse fatta richiesta alla presidenza da un numero di consorziati che rappresentasse almeno un quarto del comprensorio del Consorzio. La competenza dell'Assemblea generale era di appovare: lo statuto consorziale e le modifiche rese necessarie nel corso degli anni, le determinazioni dei criteri di riparto degli oneri consorziali, l'accensione di mutui particolarmente gravosi per l'attività del Consorzio e le convenzioni determinanti servitù d'acqua.

Il Consiglio dei delegati si componeva di quaranta membri scelti dall'Assemblea generale a maggioranza dei voti. Erano eleggibili alla carica di consigliere consorziale i proprietari di maggiore età, aventi la libera disposizione dei loro beni e regolarmente iscritti nei campioni consorziali. Il Consiglio dei delegati era convocato in seduta ordinaria due volte l'anno: nella prima sessione dell'anno per l'approvazione del bilancio di previsione e nella seconda sessione dell'anno per l'approvazione del conto consuntivo. Le convocazioni di sedute straordinarie avvenivano quando il Presidente o la Deputazione amministrativa lo reputassero opportuno o quando lo richiedevano almeno un quinto dei delegati.
La competenza del Consiglio dei delegati era esercitata in materia di: personale, modifica e formazione di regolamenti, storno di fondi da un capitolo all'altro del bilancio, promozione di azioni in giudizio, approvazione e finanziamento di opere di miglioramento o completamento bonifica, approvazione di progetti di opere di cui si chiedeva l'esecuzione o in concessione dallo Stato.

La Deputazione amministrativa era composta dal Presidente, dal Vice presidente e da tredici membri eletti fra i componenti del Consiglio dei delegati. Compiti della Deputazione amministrativa erano: la convocazione del Consiglio dei delegati e la proposta dell'ordine del giorno, la gestione del personale, l'assunzione di delibere di spesa riguardo l'erogazione delle somme previste in bilancio, e, in generale, provvedere alla buona amministrazione del Consorzio subordinatamente alle deliberazioni del Consiglio dei delegati. La Deputazione amministrativa era convocata dal Presidente del Consorzio e in caso d'urgenza provvedeva a deliberare in vece del Consiglio dei delegati, con successiva ratifica nella prima adunanza del Consiglio.

Il Presidente aveva la legale rappresentanza del Consorzio ed esercitava le seguenti principali funzioni:

- sovrintendeva all'amministrazione consortile e assicurava l'osservanza delle norme di legge, di regolamento e di statuto;
- firmava gli atti di amministrazione, le corrispondenze, gli avvisi di convocazione e di appalti, le ordinanze pubbliche;
- convocava e presiedeva il Consiglio dei delegati e la Deputazione amministrativa;
- prendeva i provvedimenti di straordinaria urgenza di competenza della Deputazione e ne riferiva subito alla medesima;
- vistava i certificati ed i ruoli di esazione e le ordinanze o reversali di incasso per il tesoriere;
- firmava i mandati di pagamento, sorvegliava il buon andamento dei lavori di tutti gli uffici e la regolarità del servizio di cassa;
- disponeva per le esecuzione dei lavori regolarmente autorizzati;
- rilasciava le concessioni e le licenze autorizzate dalle leggi e dai regolamenti;
- concedeva permessi e licenze al personale, richiamava e sospendeva nei casi gravi impiegati e salariati, rimettendo, per quanto riguarda gli impiegati, alla Deputazione il giudizio definitivo sui suoi provvedimenti, i quali però erano esecutivi.

Relazioni

Relazione con successore
Consorzio di bonifica Palata Reno, Bologna, (1963 - 1987) Date di esistenza della relazione: 1963

Descrizione della relazione: Nel 1963 venne istituito, con d.p.r. del 5 settembre, il Consorzio di bonifica Palata Reno attraverso la fusione del Consorzio di bonifica Cavamento Palata e del Consorzio di bonifica Reno Samoggia.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- G. FERRI, La bonifica di Crevalcore-Persiceto e S. Agata bolognese, Bologna, Monti e Noè, 1918;

- CONSORZIO CAVAMENTO PALATA, La bonifica di Crevalcore, Persiceto, S. Agata (Bacino bolognese). Progetto economico: relazione, Bologna, Stabilimenti poligrafici riuniti, 1919;

- CONSORZIO CAVAMENTO PALATA, Statuto, Bologna, La Rapida, 1925;

- CONSORZIO CAVAMENTO PALATA, Labonifica di Crevalcore Persiceto S. Agata, Bologna, La Rapida, 1925;

- CONSORZIO CAVAMENTO PALATA, Bonifica di Crevalcore-Persiceto S. Agata, Bologna, Stabilimenti poligrafici riuniti, 1926;

- G. VERONESI, Notizie storiche e statistiche intorno ai consorzi di scolo della provincia di Bologna ed anche rispetto ad altri consorzi idraulici di genere diverso, Bologna, Merlani, 1929;

- G. PUPPINI, Le bonifiche in Emilia e Romagna nell'ultimo secolo (1850-1950), Bologna, Nettuno, 1951;

- CONSORZIO CAVAMENTO PALATA, Statuto, Bologna, Delaiti, 1952;

- I settant'anni del Consorzio della Bonifica Renana, Bologna, Forni, 1980;

- G. LEONI, Consorzio della bonifica renana. Idrografia e bonifica del bacino del Reno. Notizie storiche, Bologna, 1994;

- E. BESTETTI, Il laborioso dominio delle acque di pianura, Bologna, Tipografia moderna, 2001;

- E. FREGNI (a cura di), Archivi storici nei consorzi di bonifica dell'Emilia-Romagna. Guida generale, Bologna, Patron, 2003.

- E. BESTETTI, La bonifica della pianura tra Samoggia e Panaro, Bologna, Consorzio della bonifica Reno-Palata, 2003;

- CONSORZIO DELLA BONIFICA RENO PALATA, La bonifica della pianura tra Samoggia e Panaro, Bologna, Provincia, 2003;

- CONSORZIO DELLA BONIFICA RENO PALATA, Dieci anni che lasciano il segno. Attività svolta nel mandato amministrativo 1995-2005, Bologna, Consorzio della bonifica Reno-Palata, 2006.

Note

Scheda descrittiva a cura di Gianni Borgognoni, redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.