IT-CPA-ST0038-0002504

Gestione della tenuta Palazzina Pepoli

27 giugno 1858 - 8 marzo 1893
con docc. in copia dal 1680 (data attribuita)

11 registri, 13 buste (con all'interno 33 registri, 248 fascicoli)

Si compone di istrumenti, perizie, atti contabili, carteggio amministrativo, libri mastri, giornali, bilanci, scritture preparatorie, pezze d'appoggio, ricevute relativi alla gestione economica e alla produzione di generi (legname, canapa, bestiame) riferiti alla tenuta Palazzina Pepoli.
La serie comprende anche la sottoserie (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0038-0002504
Identificativo gerarchico scheda 00001.00004.00004
Livello di descrizione serie
Denominazione Gestione della tenuta Palazzina Pepoli
Data 27 giugno 1858 - 8 marzo 1893
con docc. in copia dal 1680 (data attribuita)
Consistenza 11 registri, 13 buste (con all'interno 33 registri, 248 fascicoli)

Contesto

Storia istituzionale / Biografia La tenuta Palazzina Pepoli era situata nel territorio di Crevalcore e si componeva di varie possessioni dotate di edifici.
La sua organizzazione la rendeva autosufficiente. In essa si muovevano e lavoravano "soci", braccianti, coloni, lavoranti in genere, ecc. nota 1:M. V. Cristoferi, Il fattore di campagna nel '700 dal carteggio della famiglia Pepoli, "Quaderni Storici", 21, sett.-dic. 1972, pp. 912-954, p. 919..
La tenuta, fino al 1843, era di proprietà di Gaetano Pepoli. Con rogito Franchi del 1 settembre, Gaetano donò la tenuta al fratello Giuseppe Pepoli che la tenne fino alla sua morte avvenuta il 13 maggio 1848 nota 2:Cfr. BCABo, Ferdinando Pepoli, Gestione della tenuta Palazzina Pepoli, Amministrazione, Comunicazione fatta da Paolo Forlai a tutti i coloni, braccianti e salariati della tenuta Palazzina dell'atto di donazione di Gaetano Pepoli in favore del fratello Giuseppe della tenuta stessa, avvenuta con rogito Franchi del 1 settembre 1843, Libro 13. N. 36. La proprietà tornò al fratello Gaetano che la gestì fino al 1858, anno della sua morte. La tenuta, per eredità, diventò di proprietà di Guido Luigi e Antonio Pepoli.
Antonio Pepoli, morendo nel 1862, istituì suo erede universale Ferdinando di Ippolito Pepoli; nel 1869 Guido Luigi nominò suo erede il nipote Gioacchino Napoleone Pepoli.
La tenuta Palazzina fu quindi detenuta in comproprietà da Ferdinando e Gioacchino Napoleone Pepoli dal 1869 fino agli anni 70 dell'Ottocento, quando con la definitiva spartizione dell'eredità tra Gioacchino Napoleone e Ferdinando, la tenuta entrò in pieno possesso di Ferdinando Pepoli nota 3:BCABo, Archivio Giuseppe Pepoli, Paolo Forlai, Amministrazione, n. prov. 043am.
L'amministrazione della tenuta Palazzina Pepoli era affidata a Giacomo Forlai, amministratore del patrimonio di Giuseppe Pepoli. Alla morte di Giacomo Forlai, avvenuta il 26 agosto 1837, subentrò nella gestione dei beni dello stesso Pepoli, il figlio Paolo (1821-1891), così come attestato dalla corrispondenza con il marchese Giuseppe nota 4:BCABo, Archivio Giuseppe Pepoli, Corrispondenza, Carteggio Giuseppe Pepoli n.prov.057 e Diario, n.prov. 011.
Giacomo Forlai prima e Paolo poi non erano soltanto fattori ma amministratori del patrimonio della famiglia Pepoli. A differenza del fattore, l'amministratore aveva poteri e mansioni molto più ampie, che spaziavano dal campo tecnico a quello amministrativo con ampia autonomia decisionale. Nello specifico l'amministratore era il rappresentante della proprietà nell'azienda e il fattore era il suo coadiuvante nota 5:M. V. Cristoferi, Il fattore di campagna, cit., p. 921.
In qualità di amministratore, Paolo Forlai esercitava la vigilanza, il controllo sulla gestione della tenuta Stellata nel Ferrarese e della tenuta Palazzina Pepoli a Crevalcore, svolgeva compiti di rappresentanza e di tutela degli interessi della casa Pepoli di fronte a alte autorità locali e personalità influenti nota 6:Cfr. il carteggio con il Legato relativo alla messa a risaia di un terreno e la supplica di Paolo Forlai a Vittorio Emanuele II nella sottoserie Amministrazione in questa stessa serie..
Si occupava di stipulare i contratti di vendita della canapa prodotta nella tenuta; dell'annoso problema delle acque e della sistemazione idraulica del terreno; dell'organizzazione della manutenzione degli scoli, dell'arginatura di fiumi e canali. Paolo Forlai si occupava anche degli accordi con i confinanti, in merito alle questioni idrauliche, e soprattutto gestiva le controversie con le amministrazioni locali o il Legato bolognese per ottenere gli sgravi fiscali relativi alle opere di contenimento delle acque del fiume Panaro.

Contenuto

Si compone di istrumenti, perizie, atti contabili, carteggio amministrativo, libri mastri, giornali, bilanci, scritture preparatorie, pezze d'appoggio, ricevute relativi alla gestione economica e alla produzione di generi (legname, canapa, bestiame) riferiti alla tenuta Palazzina Pepoli.
La serie comprende anche la sottoserie Amministrazione [1680 - seconda metà sec. XIX], presumibilmente prodotta da Paolo Forlai e, in misura minore dal padre Gacomo, relativa alla gestione della tenuta Palazzina Pepoli fino agli anni della divisione ereditaria della tenuta tra Gioacchino Napoleone e Ferdinando Pepoli, avvenuta nei primi anni Settanta dell'Ottocento. All'interno di questo nucleo documentario si trovano istrumenti, perizie, atti contabili, carteggio amministrativo e memorie prodotti da Paolo Forlai e, in misura minore, dal padre Giacomo, necessari alla corretta amministrazione della tenuta per conto dei fratelli Giuseppe (morto nel 1848), Gaetano (morto nel 1858), Antonio (morto nel 1862) e Guido Luigi Pepoli (morto nel 1869). Con la definitiva spartizione dell'eredità tra Gioacchino Napoleone e Ferdinando, la tenuta diventò di pieno possesso di Ferdinando Pepoli nota 7:BCABo, Archivio Giuseppe Pepoli, Paolo Forlai, Amministrazione, n. prov. 043am, lo stesso Paolo Forlai infatti consegnò a Ferdinando Pepoli la parte di documentazione precedentemente prodotta per l'amministrazione della tenuta, probabilmente estrapolandola da una serie non più ricostruibile, per meglio gestire la proprietà come si evince dall'inventario dei documenti relativi all'eredità di Giuseppe Pepoli amministrata da Paolo Forlai e divisa tra Gioacchino Napoelone Pepoli e Ferdinando Pepoli, acquistato dalla Biblioteca comunale dell'Archiginnasio da Giulio Brighenti, il 20 luglio 1935 nota 1:Cfr.BCABo, Archivi Pepoli, Ferdinando Pepoli, Inventari.. Paolo Forlai amministrò infatti la Palazzina Pepoli per conto di Ferdinando Pepoli negli anni compresi tra il 1874 e il 1882.
Si è quindi scelto di accorpare tutto il materiale riguardante l'amministrazione della tenuta alla restante rinvenuta nelle bb. di Ferdinando Pepoli data l'attinenza e l'analogia degli argomenti trattati. In questo modo è possibile ricostruire un quadro più completo della tenuta Palazzina Pepoli per tutto il XIX sec.
Criteri di organizzazione Si tratta di una serie non originale costituita in sede di inventariazione con la documentazione ritrovata, frammista ad altra, nelle bb. che conservavano originariamente il materiale relativo a Ferdinando Pepoli.
La scelta di creare una serie ex novo dedicata alla tenuta è stata determinata dalla tipologia della documentazione. Si tratta di materiale omogeneo che costituisce un raggruppamento significativo utile per meglio comprendere l'economia e la gestione del patrimonio.
La serie si articola in 10 sottoserie relative alle attività produttive e alle rendite. All'interno le unità sono organizzate in ordine cronologico.

Fonti e risorse collegate

  • Fondo Giuseppe Pepoli dell'Archiginnasio
    Il fondo Giuseppe Pepoli si compone di corrispondenza, appunti, memorie, un diario personale e documentazione amministrativa prodotti da Giuseppe Pepoli e da Paolo Forlai. Nel subfondo Paolo Forlai sono presenti nello specifico la corrispondenza personale del produttore e carte amministrative e contabili relative alla gestione della tenuta Stellata e della tenuta Palazzina Pepoli prima della divisione ereditaria del patrimonio Pepoli tra Gioacchino Napoleone e Ferdinando Pepoli avvenuta nei primi anni 70 dell'Ottocento.

Condizioni d’uso

Note