Michele Leskovic detto Escodamè: istantanee di una meteora futurista
Michele Leskovic (Udine 1905 - Imola 1979), artista italiano di origini slovene più comunemente noto con lo pseudonimo Escodamè, rappresentò uno dei massimi esponenti del movimento futurista.
Dall'incontro con Filippo Tommaso Marinetti nel 1920 e fino allo scoppio della seconda guerra mondiale Leskovic fu un instancabile autore di canzoni, pantomime e brevi componimenti, nonché direttore di riviste e animatore di iniziative culturali.
Nella prima metà degli anni Quaranta abbandonò la sua attività di artista e poeta per ritirarsi a vita privata e nel 1970 entrò insieme alla moglie Lia Orlandini nella Casa Lyda Borelli di Bologna.
Questa mostra virtuale, realizzata con fotografie, manifesti e riviste tratti dal suo archivio letterario e fotografico, intende ripercorrere il "ventennio futurista" di Leskovic alias Escodamè.
Disegno di Enrico Prampolini raffigurante probabilmente Michele Leskovic
1920 - 1940 (date attribuite)
Un giovanissimo Leskovic partecipa alle serate organizzate da Filippo Tommaso Marinetti già a partire dal 1921, anno in cui firma, con Roberto Clerici e Piero Albrighi, il manifesto futurista "Svegliatevi studenti d'Italia!".
Negli stessi anni fonda a Udine uno dei primi gruppi futuristi italiani, il Gruppo futurista friulano, a cui prende parte anche l'amico Bruno Sanzin.
Diversi sono gli interventi pubblici del "parolibero" Leskovic, che viene definitivamente consacrato come poeta futurista con lo pseudonimo Escodamè nel volume curato da Marinetti "Nuovi poeti futuristi", edito nel 1925.
Nel corso del 1° Congresso futurista, tenutosi nel novembre 1926, presenta il suo progetto di "poedromo", ovvero un ambiente adatto alla rappresentazione della nuova poesia da lui ideata, una sorta di scala poetica a più timbri di voci.
Filippo Tommaso Marinetti e Michele Leskovic assieme durante un pranzo
1915 - 1925 (date di esecuzione attribuite)
Ritratto di Filippo Tommaso Marinetti con dedica a Michele Leskovic
1915 - 1925 (date di esecuzione attribuite)
In questi anni è uno dei giovani nuovi futuristi più vicini e legati a Marinetti, nonché assiduo collaboratore di Enrico Prampolini; compare con entrambi fra i curatori sia della mostra tenutasi a Como nel 1930 in ricordo dell'architetto futurista Antonio Sant'Elia sia del volume a lui dedicato "Sant'Elia e l'architettura futurista mondiale" (1931).
Mostra a cura di Salvatore Alongi e Armando Antonelli realizzata con le riproduzioni digitali di documenti e fotografie provenienti dall'archivio personale di Michele Leskovic conservato presso la Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo di Bologna
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