"... per le diverse parti del mondo". Missionari della Provincia bolognese di Cristo Re in Cina

Quasi tutti i missionari della Provincia francescana bolognese di Cristo Re, prima della seconda guerra mondiale, operavano in Cina, dove la Provincia teneva due missioni: nel territorio di Yutze, di cui era vescovo padre Ermenegildo Focaccia, e nel territorio di Siang-Tang, di cui era prefetto padre Pacifico Calzolari.

Con l'avvento del comunismo, dopo un periodo caratterizzato da persecuzioni e prigionie, i missionari francescani furono espulsi dalla Cina, tra il 1951 e il 1954.

L'esodo forzato spinse, però, i missionari a continuare la propria missione nei territori del Giappone e della Papua Nuova Guinea dove tuttora operano.

Un mare di attrici a Bologna

Sette donne di spettacolo, attrici teatrali e cinematografiche, cantanti e doppiatrici, nate tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, provenienti da varie parti d'Italia ma tutte intimamente legate a Bologna.

Bella Starace, Adelina Magnetti, Isabella Riva, Pina Gallini, Mimì Aylmer, Anna Solbelli e Pina Borione hanno difatti scelto, al termine della carriera artistica, di trascorrere l'ultima parte della loro vita nella Casa Lyda Borelli di Bologna.

Presso la Casa sono oggi conservati decine di fondi documentari che gli artisti hanno lasciato in eredità all'istituzione che li ha ospitati e che ancora oggi continua a valorizzarne e promuoverne la conoscenza e la memoria mettendo a disposizione di studiosi e ricercatori un vasto patrimonio culturale unico nel suo genere.

La mostra virtuale "Un mare di attrici a Bologna" presenta una selezione del materiale fotografico proveniente dai complessi documentari prodotti dalle sette attrici e la cui descrizione è oggi disponibile all'interno del portale archIVI.

A casa Carducci. Vita domestica di una famiglia bolognese

La mostra, a cura di Lorenzo Bonazzi, si propone di far luce su alcuni risvolti, fino ad oggi rimasti nascosti, della vita domestica di una tra le più note e importanti famiglie bolognesi, quella del poeta Giosuè Carducci (Pietrasanta 27 luglio 1835 - Bologna 16 febbraio 1907).

All'interno dell'esposizione trova spazio una numerosa rappresentanza degli oggetti conservati nella serie intestata a Libertà Carducci (ultimogenita di Giosuè e di Elvira Menicucci) della Raccolta carducciana di padre Renato Santi. Osservadone le fattezze e studiandone gli usi è possibile cogliere da questi cimeli lo scorrere quotidiano del tempo negli anni compresi tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento.

I temi trattati sono articolati in tre differenti macrosezioni che tuttavia dialogano tra loro: la prima si riferisce agli aspetti più comuni e conviviali della vita domestica come la tavola, i vestiti, la toeletta, il gioco dei bambini e i regali. La seconda invece indaga la religione, le credenze e le devozioni personali. L'ultima tratta infine temi legati alla costruzione dell'immagine pubblica del poeta Giosuè Carducci e allo scoppio della Prima guerra mondiale, evento universale ma in grado di mutare e influenzare come mai era avvenuto sino ad allora i ritmi e le abitudini più intime e familiari.

La mostra vuole commemorare il grande poeta bolognese nel 179° anniversario della sua nascita.

I Comelli di Bargi. Una genealogia figurata

Per celebrare la ricollocazione dell'archivio della famiglia Comelli nell'avito palazzo di Bargi a Camugnano dopo un lungo e accurato intervento di riordinamento e inventariazione, il portale archIVI propone una mostra virtuale a cura di Salvatore Alongi, che in 30 scatti fotografici ripercorre un secolo di storia familiare.

Da Giambattista seniore, nato nella seconda metà del XVIII secolo, a Gianfrancesco, nato a cavallo della metà del XX secolo, sei generazioni di Comelli si susseguono in una sorta di genealogia figurata, realizzata attraverso la documentazione fotografica conservata all'interno dell'archivio di famiglia, ora integralmente digitalizzata e resa disponibile online.

Attraverso i ritratti degli esponenti della linea maschile principale (Giambattista, Ulisse, Gaetano, Francesco, Giancarlo e Gianfrancesco), dei loro fratelli, parenti e consorti, la mostra intende presentare al vivo gli ultimi protagonisti di una vicenda familiare lunga oramai quasi cinque secoli e che ha lasciato la sua traccia indelebile nelle carte dell'archivio oggi finalmente restituito a Bargi.

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Mostre virtuali

“La possibilità di realizzare “Mostre virtuali online” potenzia le opportunità che la dimensione digitale e il web offrono alla valorizzazione dei beni culturali rispetto a quelle offerte dal mondo analogico” (Marina Giannetto, direttore dell'Istituto centrale per gli archivi (ICAR).

Questo ambiente offre la possibilità di accedere agli archivi pubblicati nel portale direttamente dagli oggetti digitali a prescindere dalla loro dimensione digitale: i documenti testuali, i video, le immagini e i suoni rappresentano gli elementi fondamentali della narrazione.

La didascalia di ciascun oggetto digitale è fornita di un link attivo ("Vai alla scheda d'archivio") che consente di visualizzare la riproduzione digitale all'interno dell'archivio di appartenenza. I contenuti si possono sia ascoltare che guardare in versione bidimensionale o in 3D.