34 vignette per ricordare Ustica

In occasione delle celebrazioni per il 34° anniversario della strage di Ustica (1980-2014), il portale archIVI, in collaborazione con l'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, propone una selezione delle illustrazioni satiriche che i più noti vignettisti italiani hanno realizzato per le principali testate giornalistiche sul tema del disastro aereo, dei depistaggi, dei silenzi, e in buona parte conservate all'interno dell'archivio dell'ente.

Da giornali e riviste come "L'Unità", "La Stampa", "La Repubblica", "Il Manifesto", "Corriere della Sera", "Il Resto del Carlino", "Linus" e "Avvenimenti", ma anche dai blog di giornalisti indipendenti sono state selezionate 34 vignette, una per ciascuno degli anni trascorsi dal tragico evento del 27 giugno 1980 nel quale persero la vita gli 81 passeggeri del volo della compagnia aerea Itavia in viaggio da Bologna a Palermo.

Questa mostra virtuale costituisce una prima presentazione del più ampio progetto di censimento e valorizzazione di tutta la produzione vignettistica legata alla strage avviato da qualche anno dall'Associazione dei parenti, che da decenni si batte affinchè Ustica rimanga nelle coscienze, con tutto il suo carico di interrogativi, come un grande bisogno di verità.

Enrico Berlinguer (1922-1984)

Nel 30° anniversario della scomparsa di Enrico Berlinguer la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna cura la pubblicazione nel portale archIVI di una sequenza di documenti di diverse tipologie, provenienti dagli archivi e dalle raccolte conservati presso la Fondazione stessa.

I documenti presentati, tratti soprattutto dall’Archivio del Partito comunista italiano, Federazione di Bologna, scorrono descritti da brevi didascalie e rappresentano una traccia per gli studiosi e per le persone interessate alla ricerca sul Novecento italiano.

Un ringraziamento particolare a Nerio Nesi per aver concesso la pubblicazione della lettera inedita di Enrico Berlinguer.

Festa de l'Unità, festa della Città

La più popolare tra le manifestazioni organizzate dal Partito comunista italiano, il Festival de l'Unità, ha da sempre intessuto un particolare rapporto con la città e i suoi spazi

Gli organizzatori, soprattutto nei primi decenni d'attività (1946-1968), hanno difatti teso a ritagliare e a costruire il palcoscenico del festival all` interno degli spazi urbani, a celebrare le sue liturgie nei luoghi della vita quotidiana.

Le piazze, le strade e i parchi cittadini hanno così costituito il naturale contesto nel quale il Partito ha incontrato i suoi militanti e i suoi simpatizzanti durante le grandi adunate che le feste de l'Unità richiamavano.

La recente inventariazione e la conseguente digitalizzazione di una parte dell'archivio fotografico della Federazione bolognese del Pci conservato presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, nello specifico la serie delle Feste de l'Unità, consente oggi di rievocare quei momenti durante i quali la città di Bologna diveniva la grande macchina scenica del Partito.

Un sogno bolognese: scatti dall'archivio di Francesco Giovannini

Per commemorare la figura di Francesco Giovannini (Ferrara 1897 - Bologna 1964) nel 50° anniversario della sua scomparsa, il portale archIVI propone una galleria di immagini tratte dal suo archivio fotografico, conservato presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Attraverso vari scorci e vedute della città felsinea, paesaggi e ritratti di diverso soggetto, eseguiti dallo stesso Giovannini dal secondo dopoguerra fino agli anni Sessanta del Novecento, è possibile rivivere l'atmosfera unica evocata dagli scatti del fotoamatore ferrarese che elesse Bologna a sua nuova patria.

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Mostre virtuali

“La possibilità di realizzare “Mostre virtuali online” potenzia le opportunità che la dimensione digitale e il web offrono alla valorizzazione dei beni culturali rispetto a quelle offerte dal mondo analogico” (Marina Giannetto, direttore dell'Istituto centrale per gli archivi (ICAR).

Questo ambiente offre la possibilità di accedere agli archivi pubblicati nel portale direttamente dagli oggetti digitali a prescindere dalla loro dimensione digitale: i documenti testuali, i video, le immagini e i suoni rappresentano gli elementi fondamentali della narrazione.

La didascalia di ciascun oggetto digitale è fornita di un link attivo ("Vai alla scheda d'archivio") che consente di visualizzare la riproduzione digitale all'interno dell'archivio di appartenenza. I contenuti si possono sia ascoltare che guardare in versione bidimensionale o in 3D.